EFFETTI COLLATERALI e CONTROINDICAZIONI

L'estremismo tecnologico fa perdere il senso della realtà e dell'utilità delle cose.
Constatare e dover spiegare nei primi briefing coi nuovi clienti, che parte di ciò che è stato loro "venduto" è inutile, diventa spesso parte fondamentale della mia consulenza.
Sembra una cosa stupida e controproducente, ma capire le esigenze e fare gli interessi del cliente equivale indirettamente a fare i propri.

• il periodo in cui FLASH stupiva e tutti lo volevano ma a nessuno serviva
• l'e-commerce per tutti, anche per la casalinga annoiata o per il solitario mungitore di capre nello sperduto alpeggio di montagna
• l'identità virtuale che annulla quella reale se non ce l'hai

E via, via... via così .
L'importante per il 'venditore selvaggio' è vendere, vendere, vendere.

In questo mondo il modo migliore di essere un passo avanti è paradossalmente quello di stare 'almeno' un passo indietro... perché il confine tra USARE ed essere USATI è molto labile.

È interessante notare come nella comunicazione (e in modo particolare in quella virtuale), vi sia una tale profusione di termini il cui scopo sembra quello di stordire anziché chiarire.
Questo sembra faccia parte di un meccanismo volto a complicare invece di semplificare.
Una cosa molto simile è accaduta nel mondo dell'arte già qualche tempo fa, dove la figura del "critico" che doveva spiegare agli "ignoranti" la presunta complessità, non ha fatto altro che "complicare" una cosa in realtà molto "semplice".

design communication & virtual things

Milano, Como, Monza

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